Roma (NEV), 20 giugno 2020 – Oggi, 20 giugno, in occasione della Giornata mondiale dei rifugiati, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia ha organizzato dei kneel in – in ginocchio -, come fece a Selma il pastore battista e leader del movimento per i diritti Martin Luther King. Per dire che tutte le vite contano, che le vite dei migranti e dei rifugiati contano. In queste foto, gli operatori di Mediterranean Hope, il programma migranti e rifugiati della FCEI, in tutte le sedi operative del progetto, da Lampedusa a Rosarno, da Roma a Scicli, insieme a tanti amici e persone che collaborano con noi, ogni giorno. Da Don Carmelo La Magra, a Lampedusa, allo staff di Sea Watch e alle chiese valdesi di Reggio Calabria, nella Piana di Gioia Tauro. All’iniziativa di solidarietà hanno infatti partecipato in vari territori italiani, da nord a sud, diversi esponenti protestanti (e non solo).
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Paolo Naso, coordinatore di MH
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San Ferdinando, Calabria
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nella baraccopoli distrutta a San Ferdinando, un monumento della mancata integrazione in Italia e simbolo del fallimento della cultura dell’emergenza
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MH, SeaWatch e Rosario Confessore, pastore delle chiese valdesi di Reggio e Messina, Pasquale Spinella Sabine Muller presidente e vice presidente chiesa valdese di Reggio
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Calabria, quel che resta dei “ghetti” “smantellati”
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Angela, Domodossola
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Daniela Hondrea, operatrice MH-FCEI
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Federica Brizi, responsabile accoglienza MH FCEI
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a Lampedusa
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Mar Mediterraneo
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Marta Bernardini con don Carmelo La Magra
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Marta e don Carmelo
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uno dei barconi abbandonati sull’isola
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Lampedusa
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chi salva una vita salva il mondo intero
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Alessia Melillo, operatrice MH, con in mano una colomba della pace comprata nel campus dei mennoniti in Virginia, US
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Silvia Turati, operatrice MH (che presto tornerà in Libano, per i corridoi umanitari)
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Francesco Sciotto – Pastore Chiesa metodista di Scicli
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Franzo Trovato – presidente consiglio chiesa metodista Scicli
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a Scicli
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la piazza di Scicli (Rg)
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Giovanna Scifo, responsabile della Casa delle culture di Scicli