The facility is engaged in reception for particularly vulnerable people and in the organisation of local social and cultural activities.
CASA DELLE CULTURE
La Casa delle culture è una struttura di accoglienza nata a Scicli, in provincia di Ragusa, nel dicembre del 2014, nell’ambito di Mediterranean Hope (MH) – Programma rifugiati e migranti
della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).
La Casa delle Culture nasce con lo scopo di accogliere persone in condizioni di particolare “vulnerabilità” - come minori stranieri non accompagnati, donne sole, incinte, con figli minori e nuclei familiari con particolari esigenze sanitarie - che approdavano al vicino porto di Pozzallo. Negli ultimi anni la Casa ha accolto e ospitato principalmente persone arrivate attraverso i corridoi umanitari da Libano e Libia.
Per Casa delle Culture l’accoglienza è un processo che si costruisce “con” le persone e non può essere mai unidirezionale. Le persone accolte vengono accompagnate e sostenute nel percorso burocratico-legale e formativo: l’équipe multidisciplinare della struttura si occupa di fornire orientamento ai servizi presenti sul territorio (come sanità e istruzione), orientamento legale, mediazione sociale interculturale. Quando necessario si fa ricorso anche al contributo di figure professionali “esterne”. Nel corso degli anni è stata, infatti, creata una rete di collaborazione con diverse realtà specializzate presenti sul territorio.
Per Casa delle culture un elemento chiave del processo d’integrazione è l’apprendimento della lingua italiana. Per questo sono organizzati corsi di alfabetizzazione e di apprendimento per il conseguimento della licenza media.
La Casa delle Culture in questi anni ha promosso sul territorio, insieme ad altre realtà, la nascita e la crescita di una rete che si prendesse cura della comunità. Fin dalla sua apertura la Casa è stata anche luogo di mediazione interculturale e linguistica per tutto il territorio fornendo alla comunità di Scicli un luogo di incontro e riflessione, proponendosi non solo come uno spazio fisico di incontro ma anche e soprattutto uno spazio dove sperimentare “l’essere comunità”.
Il grande salone d’ingresso della Casa delle culture viene spesso utilizzato per promuove iniziative sociali e culturali finalizzate all'integrazione, al dialogo e allo scambio interculturale. Proprio in questo contesto di interscambio e di presa in carico della comunità sciclitana, negli ultimi anni nascono tre progetti:
• “Villaggio delle Culture, un doposcuola per la città”. Il progetto si sviluppa in collaborazione con Caritas di Noto e si pone l’obiettivo di accompagnare bambini e bambine (6 -10 anni) nel loro percorso di crescita personale e sociale. Propone un’educazione sostenibile, che guardi al minore come ad un individuo in crescita, che necessita di un percorso individualizzato che ne valorizzi attitudini e capacità e ne rispetti i tempi, le doti e gli interessi. Il progetto si propone come parte integrante dei processi educativi, favorendo la collaborazione con le realtà che compongono la comunità educante, in primo luogo la famiglia di provenienza, la scuola, gli insegnanti di riferimento, i servizi sociali.
• Uno sportello sociale all’interno della struttura, aperto alle richieste provenienti da parte di tutta la cittadinanza (sia essa locale che migrante). Il team di operatori e operatrici di Casa delle culture facilita l’orientamento ai vari servizi del territorio facendo rete anche con realtà del privato sociale; affronta le varie problematiche cercando di dare una risposta concreta alle esigenze manifestate.
• Casa delle Culture, è inoltre tra gli enti promotori del “Patto di Solidarietà Diffusa” nato nell’aprile 2020, dall’incontro di enti no-profit e del terzo settore, associazioni di volontariato operanti nel sociale, al fine di mettere in rete tutte le realtà presenti sul territorio. Il Patto è apartitico e esercita attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Casa delle Culture accoglie, per periodi di servizio più o meno lunghi, volontari/e provenienti dall’Italia e dall’estero. La Casa è finanziata principalmente dall’Otto per mille della chiesa evangelica valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi), e da varie chiese e associazioni ecumeniche internazionali. Gode inoltre del forte sostegno pratico e dell’accompagnamento della comunità metodista locale.