26 novembre 2024 – di Marta Barabino – Grazie al team locale, Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della FCEI, non ha mai smesso di essere presente in Libano e di dare supporto alle persone sfollate. Sin dal primo giorno dell’emergenza i nostri operatori sul campo hanno organizzato un sistema di analisi e di risposta ai bisogni non solo ai pazienti seguiti da Medical Hope, ma anche delle migliaia di persone che sono dovute scappare dal Sud del Libano e da diverse zone di Beirut.
In un momento di profonda emergenza e vulnerabilità, migliaia di persone si sono viste negate l’accesso a risorse basiche e fondamentali per la vita quotidiana come acqua, cibo, una casa o un rifugio in cui passare la notte, prodotti per l’igiene, accesso alle cure fondamentali.
Seppur con risorse e personale limitato Mediterranean Hope lavora ogni giorno per rispondere alle sempre più crescenti richieste, continuando il suo lavoro di networking e collaborazione con le organizzazioni e le associazioni partner che restano attive in Libano.
Nell’ultimo mese e mezzo Mediterranean Hope si è occupata di fornire:
Le sfide e le richieste continuano ad aumentare. Le persone a cui portiamo supporto si confrontano con la guerra in tutte le sue forme e la sua violenza: molte di loro, già in una condizione di vulnerabilità economica, hanno subito la perdita della propria casa, del proprio lavoro; si sono ritrovate senza cibo né vestiti per l’inverno, e numerosissime con patologie che non possono essere trascurate o lasciate in secondo piano. L’accesso alle cure e alla salute è ad oggi ancora più difficile e costoso, causando il deterioramento della salute di moltissime persone.
Ricordiamo che la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) è presente in Libano dal 2016 con il progetto dei Corridoi umanitari e Medical Hope. Medical Hope è un progetto per l’assistenza sociosanitaria della popolazione vulnerabile, finanziato in larga parte dall’Otto per mille dell’UCEBI (Unione cristiana evangelica battista d’Italia). Per far fronte all’emergenza umanitaria in corso, si deve all’Otto per mille della Tavola Valdese uno stanziamento straordinario di fondi per il supporto alla popolazione sfollata. Infine, la FCEI ha lanciato una campagna nell’ambito del progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”, che prevede fra l’altro una sottoscrizione per sostenere gli aiuti umanitari a Gaza e in Libano.