Roma (NEV), 22 dicembre 2020 – Si è svolto ieri il confronto conclusivo del progetto PPI al quale hanno preso parte la Federation of Protestant Churches in Italy e la ONG and Oxfam Italia. Finanziato dal programma AMIF della Commissione Europea, il Private Sponsorship for Integration Project (PPI) mira a garantire che i migranti che arrivano in Italia e Francia attraverso i corridoi umanitari siano “accompagnati” verso la loro piena integrazione sociale, culturale ed economica attraverso l’attuazione di un’ampia gamma di attività pre-partenza e post-arrivo. Il dibattito, che si è svolto online, con la partecipazione di più di quaranta persone, è stato moderato da Maria Grazia Krawczyk di Oxfam Italia, con un’introduzione su “Il progetto PPI Private Sponsorship for Integration” a cura di Zanobi Tosi di Oxfam Italia.
Dal Libano, paese dal quale partono i beneficiari dei corridoi, rifugiati per lo più di origine siriana, l’operatrice FCEI Silvia Turati ha focalizzato l’attenzione su “Il pre-partenza: come si costruisce un corridoio, racconto dal campo”.
La nostra operatrice in #Libano Silvia Turati spiega le prime fasi dei #corridoiumanitari, come le persone entrano in contatto con la #FCEI. “Ci concentriamo molto sulla consapevolezza della loro scelta, del percorso migratorio. Il focus è il loro progetto di vita” @OxfamItalia
— Mediterranean Hope (@Medhope_FCEI) December 21, 2020
“La gestione delle aspettative” è stato il focus della relazione di Giulia Gori, sempre per la FCEI. Per affrontare questa specificità, la FCEI dal 2016 offre strumenti e percorsi di supporto ad hoc ai migranti, come in particolare il sostegno psicologico del centro Metanoia, che svolge incontri prima della partenza verso l’Italia.
Di “Come preparare il territorio che accoglie” ha parlato Miria Lanini, Oxfam Italia mentre “Le sfide nel percorso di accompagnamento dei partecipanti” sono state al centro dell’intervento di Jacopo Braghini, Oxfam Italia; “Il punto di vista dei partecipanti: la scommessa del cambiamento”. Infine, ma non per importanza, c’è stata la testimonianza di uno dei protagonisti del viaggio e dell’esperienza dei corridoi umanitari, il giovane Suleiman Suleiman. Artista e studente, siriano arrivato in Italia grazie ai corridoi umanitari un anno e mezzo fa, dopo un periodo a Vittoria, in Sicilia, attualmente vive e studia a Roma. Sogna di continuare la sua attività artistica e di imparare anche a fare tatuaggi. Alla domanda “cosa consigli a chi si relaziona con le persone rifugiate?”, ha risposto: “Conoscere la persona”.