Dieci anni di Mediterranean Hope, B di Bosnia, Benvenuti/e e Beirut

foto di Stefano Stranges, la Casa delle culture di Scicli

Roma (NEV), 15 giugno 2024 – Dieci anni del programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Mediterranean Hope (MH). “Per riflettere su quanto fatto e sul futuro del progetto, abbiamo pensato a un nostro vocabolario – ha detto Marta Bernardini, coordinatrice di MH – . Uno dei nostri obiettivi e una delle sfide in cui siamo più impegnate è quella di provare a cambiare il tono di voce dei discorsi sulle migrazioni. Parliamo di persone, non di numeri, di desideri, non di problema. Di qui la scelta di una campagna, online, su questo leit motiv: declinare le lettere dell’alfabeto a modo nostro, con immagini ed espressioni che raccontano un punto di vista maturato in questi dieci anni di lavoro collettivo, di cui hanno fatto e fanno parte tante persone, storie, racconti, esperienze, visioni e speranze. Un punto di vista che è sempre parziale, ma è di chi prova a mettersi nei panni dell’altro o altra e soprattutto che non vuole sostituirsi alle voci delle persone che arrivano in Italia, che sia coi corridoi umanitari o a Lampedusa, attraversando il Mediterraneo”. Intanto, il 20 giugno a Roma si terrà una prima iniziativa pubblica nell’ambito del decennale di MH, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, e Marta Bernardini sarà ospite a luglio di un talk ad hoc su Rai Tre, nella trasmissione “Protestantesimo”.


Qui la prima immagine del vocabolario di Mediterranean Hope, la lettera A.

 

 

 

 

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