Dal 14 al 16 ottobre, la giuria composta da braccianti, al centro della rassegna i temi del lavoro e dello sfruttamento
Roma, 7 ottobre 2022 – Si terrà la prossima settimana, dal 14 al 16 ottobre, la prima edizione del “Rosarno Film Festival – fuori dal ghetto”. Un festival sui temi della dignità, dei lavoratori braccianti e del territorio della Piana di Gioia Tauro.
“Un festival-laboratorio – spiega Francesco Piobbichi, operatore di Mediterranean Hope, programma migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, una delle realtà promotrici della rassegna – che parla di riscatto e vuole dimostrare che è possibile costruire pratiche di solidarietà e filiere senza sfruttamento. Non a caso, uno dei soggetti coinvolti nella organizzazione dell’evento, insieme a Mediterranean Hope e Rete delle comunità solidali, è l’associazione Sos Rosarno che, con la cooperativa Mani e terra è impegnata da quasi un decennio nella promozione di prodotti senza sfruttamento nel territorio della Piana di Gioia Tauro”.
E sarà proprio Sos Rosarno ad omaggiare con una cassa di prodotti bio ed etici, coltivati cioè senza sfruttamento, il vincitore o la vincitrice della rassegna.
“Rosarno Film Festival è un piccolo strumento per dare voce a chi non ce l’ha– , dichiara Giuseppe Pugliese, uno dei fondatori di Sos Rosarno -, per rendere protagonista chi nei fatti è parte integrante di questo territorio, del suo tessuto sociale, economico e produttivo, nonostante le aberrazioni delle filiere agricole e dei meccanismi infernali del cosiddetto libero mercato. E’ un tentativo di dare dignità ai lavoratori stranieri e ad un territorio in difficoltà, con i suoi abitanti e i suoi piccoli produttori, anch’essi stritolati dai padroni del cibo, quindi delle nostre vite. E’ un modo per invitare le persone, da qualsiasi latitudine del mondo arrivino, a parlarsi, a creare comunità in un contesto dove per vari motivi tutto diventa più complicato”.
Numerosi i cortometraggi che sono stati inviati per partecipare al concorso.
Tra questi, ne sono selezionati per il concorso una decina. Elemento caratterizzante della rassegna è la giuria del festival, che sarà composta da lavoratori braccianti.
“L’obiettivo di questo piccolo festival è quello di ribaltare i significati – aggiunge Piobbichi -, di offrire una visione delle cose a partire da chi è stato sempre usato come oggetto e mai ascoltato”.
Dopo la proiezione dei corti , che si svolgeranno il 14 e 15 ottobre nell’auditorium di Rosarno, domenica 16 ottobre, alle 18:30, alla tendopoli di San Ferdinando, per celebrare Thomas Sankara, si terrà un incontro con Blandine Sankara, sorella del leader burkinabè, attivista impegnata sul tema dell’indipendenza alimentare, alla quale recentemente il Comune di Cinquefrondi e Caulonia (Reggio Calabria) hanno concesso la cittadinanza onoraria.
La rete associativa che sostiene il Rosarno Film Festival è composta da: Mediterranean Hope – Programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Rete delle Comunità Solidali, Sos Rosarno, RiVolti ai Balcani, Altreconomia, Comune-Info, FuoriMercato – autogestione in movimento, Sea Watch, ResQ, Equosud, Confronti, Cinema Metropolis Umbertide, Cinema postmodernissimo Perugia, Equosud.
Tra i personaggi che hanno sostenuto e appoggiato l’iniziativa, anche registi e attori come Ken Loach, che ha inviato un messaggio al festival, e Andrea Segre, che ha visitato nelle scorse settimane l’ostello sociale di Rosarno e registrato un video di supporto alla rassegna.
I filmati in concorso saranno inoltre disponibili per rassegne e festival che vorranno dare visibilità al tema dello sfruttamento del lavoro.
QUI, sulla pagina fb del festival, il programma dettagliato delle proiezioni e della rassegna: