Agrigento (NEV), 29 ottobre 2014
Sarà un centro di accoglienza interculturale e solidale, sarà un luogo in cui le persone che vivono situazioni di crisi potranno trovare aiuto senza distinzione di cittadinanza, religione e cultura d’origine. Il centro di accoglienza che aprirà a Scicli non sarà un luogo separato e chiuso, ma un luogo aperto ai bisogni del territorio, alla partecipazione di chi pensa che la solidarietà sia più forte della rassegnazione e della paura. Finanziato completamente dall’8 per mille delle chiese valdesi e metodiste, senza nessuna convenzione economica con lo Stato, la struttura avrà un primo piano nel quale collocare le attività di solidarietà per e con il territorio mentre i piani superiori saranno destinati ad un pronto soccorso abitativo per le famiglie sciclitane colpite dalla crisi e per progetti di inserimento per i rifugiati e richiedenti asilo che approdano in Italia.
Il progetto è inoltre collegato alle attività che la Chiesa evangelica metodista di Scicli svolge a sostegno della popolazione locale, sarà portato avanti da operatori sociali di Scicli che verranno regolarmente assunti e da volontari provenienti sia dalla Sicilia che dal resto del mondo. Il concetto nuovo che questo progetto vuole affermare è quello di un intervento sinergico tra le azioni di solidarietà rivolte alle persone costrette a fuggire da paesi afflitti da guerre e persecuzioni e persone che vivono in una situazione di crisi economica nel nostro paese. Molte delle attività del progetto, come la mensa interculturale, lo spaccio alimentare che prevede sia una distribuzione di prodotti alimentari per le famiglie in difficoltà sia uno spazio dedicato ai gruppi di acquisto solidale, sono pensate per sostenere persone colpite dalla crisi tanto quanto le filiere corte di produzione agricola a kilometro zero, dando supporto agli agricoltori locali che si trovano in difficoltà . Rivolti a tutti saranno anche gli sportelli sociali rispetto alla casa, alla cittadinanza e ai diritti, così come l’ambulatorio popolare, dove si pensa di avviare l’esperienza del dentista sociale per offrire cure odontoiatriche a quanti non possono permetterselo. In tempi di crisi il centro di accoglienza solidale diventerà quindi un luogo in cui sarà possibile progettare e sperimentare nuove forme di solidarietà e di mutuo soccorso tra cittadini, senza tralasciare l’elemento di arricchimento interculturale che strutture del genere possono avere per l’intera economia sciclitana e siciliana. Un progetto di tale portata, la sua dimensione innovativa, è senza dubbio una sfida in un momento in cui riemergono nella nostra società le paure arcaiche di un tempo. Paure che vanno comprese e alle quali occorre dare risposte chiare, senza perdere la centralità del messaggio di amore, solidarietà e speranza che Cristo ci insegna ogni giorno. Con il progetto di Mediterranean Hope si vuole ribadire fermamente che la solidarietà, soprattutto nei momenti più difficili, è lo strumento più forte per affrontare il presente e progettare il futuro, ed è in questa prospettiva che lavorerà il centro di accoglienza a Scicli.