(NEV) Il coordinatore del programma Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia interviene sul decreto sicurezza ed esprime preoccupazione per l’illegalità che produrrà e per la possibile esplosione della tensione contro i migranti
“Un decreto che ha ignorato tutte le proposte della società civile, che indebolisce il diritto d’asilo, aumenta l’irregolarità, e smantella una consolidata strategia di integrazione”. Così Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia(FCEI) dopo l’approvazione al Senato, nella giornata del 7 novembre, della fiducia sul cosiddetto “decreto sicurezza” con 163 sì e 59 no; il provvedimento passerà ora alla Camera, dove è stato calendarizzato per il 22 novembre.
“Una scelta grave che ci preoccupa molto – ha dichiarato Naso – perché, dietro la parola magica della sicurezza, metterà in condizione di illegalità decine di migliaia di richiedenti asilo che non sarà possibile rimpatriare e che quindi verranno condannati alla clandestinità prima e alla criminalizzazione dopo”.
La FCEI fa parte del Tavolo asilo, realtà che raccoglie associazioni che da anni lavorano nel campo dell’accoglienza e dell’integrazione, e che ha espresso forte preoccupazione diramando un comunicato stampa che elenca le criticità in ambito della salute, del lavoro, della tutela dei minori e della coesione sociale, che questa norma introdurrà nel sistema dell’accoglienza.
“Viene da pensare che dietro questa strategia ci siano un calcolo politico e l’obiettivo di far esplodere la tensione contro gli immigrati – conclude con preoccupazione Naso -. Come evangelici che confessano il Signore che ama ed accoglie lo straniero, confermiamo tutti i nostri programmi di lavoro e ci sentiamo ancora più impegnati a difendere il diritto costituzionale alla protezione internazionale”.