Roma (NEV), 2 agosto 2018 – Il Tavolo asilo nazionale chiede al Governo italiano che si faccia subito chiarezza sulle responsabilità di chi ha deciso una operazione vietata dalla legge e dalle convenzioni internazionali come il respingimento collettivo di 101 persone, operato da una nave appoggio di una piattaforma petrolifera, la “Asso 28”, verso un Paese – la Libia – dove sono accertati trattamenti disumani e degradanti.
“Sulla base delle informazioni che ad oggi è dato conoscere, l’operazione potrebbe configurarsi come una ripetizione del “caso Hirsi”, cioè come una violazione delle norme internazionali”, fa notare il Tavolo asilo, che lancia una serie di interrogativi:
Pertanto, il Tavolo asilo chiede al Governo di riferire senza indugio in Parlamento su questa operazione.
“Chiediamo inoltre alle istituzioni italiane, al Parlamento e alla Commissione europea di farsi promotori di ogni iniziativa volta a fare chiarezza su quanto è successo e sulle responsabilità e di assumere le conseguenti iniziative politiche e giudiziarie”, aggiungono le organizzazioni del Tavolo asilo di cui fa parte la Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Infine chiedono alle Nazioni Unite e all’UNHCR un intervento ai massimi livelli per tutelare il diritto d’asilo e il rispetto delle convenzioni internazionali nel Mediterraneo.
Organizzazioni del Tavolo nazionale asilo firmatarie : A Buon Diritto, ACLI, ActionAid, Amnesty International Italia, ARCI, ASGI, Casa dei Diritti Sociali, CNCA, Médecins du Monde Italia, Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Mediterranean Hope) e Oxfam.