“Ci addolora davvero questo clima che cerca di dividere sulla base di teorie improbabili, che mette il dubbio sull’operato di Ong accusandole di essere colluse con i trafficanti. È un’idea da respingere sulla base delle testimonianze che queste persone ci possono dare oggi”. Lo ha detto Paolo Naso, della Federazione delle Chiese protestanti italiane, intervenendo in merito alle polemiche relative alle Ong colluse con i trafficanti nel soccorsi ai migranti in mare. “Non esiste nessun fattore di attrazione”, aggiunge. “Esiste piuttosto un drammatico fattore di espulsione che porta queste persone a fuggire da quello che hanno perché, nel posto da cui arrivano, non trovano alternative di vita”. Naso è a Fiumicino per accogliere l’ottavo arrivo dal febbraio dello scorso anno di gruppi di profughi siriani che raggiungono l’Italia grazie ai “corridoi umanitari”. “Stiamo dimostrando – ha detto Naso – che oltre ad assicurare viaggi sicuri e legali, i corridoi umanitari sono anche vie straordinarie di integrazione”. Giunte in Italia, queste famiglie vengono infatti accolte, in collaborazione spesso con i comuni, dalle comunità – cattoliche e protestanti – e inserite in percorsi di integrazione sia al lavoro che nelle scuole. “Queste persone – spiega Naso – hanno riconquistato la libertà di ritornare alla loro vita. Studenti che hanno dovuto interrompere i loro studi, famiglie che si sono divise, gente che ha dovuto vivere in campi improvvisati. Sono persone che da oggi hanno la libertà di riprendersi la vita. E questo è un grande risultato, come è un grande risultato il fatto che in questa vicenda società civile, Chiese e istituzioni lavorino insieme”. Nel prendere la parola, Naso ricorda la persecuzione degli ugonotti (i protestanti francesi) nel 600: “Fare memoria delle persecuzioni del passato è importante per impedire le persecuzione di oggi e del futuro”.