Boza! Il mediterraneo risuona

Il 22 marzo si è chiuso il festival Boza! Il mediterraneo risuona, dopo giorni di laboratori, formazioni e attività musicali aperte alla comunità di Lampedusa, in occasione della settimana di azione contro il razzismo.

Boza è una parola che si sente spesso lungo le rotte attraversate dalle persone migranti: è un grido di vittoria, di festa. A Lampedusa non è sempre festa, ce lo ha ricordato il naufragio del 18 marzo, appena prima dell’inizio del Festival. Dopo più di 10 anni sull’isola ci sembra importante stare nella contraddizione di un luogo di confine, mettendo in comunicazione testimonianze, storie e vissuti e coinvolgendo la comunità di Lampedusa con uno strumento diverso: la musica comunitaria.” dichiara Marta Bernardini, coordinatrice nazionale di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.

Dal 19 marzo a Lampedusa sono arrivati infatti musicisti da tutta Italia per tenere laboratori, incontrare i talenti musicali dell’isola e suonare insieme. In particolare, molte attività sono state guidate dai musicisti di Music&Resilience, un progetto internazionale nato per promuovere la musica e la musicoterapia come buone pratiche per prevenire l’isolamento dei rifugiati palestinesi in Libano e che ora opera anche in altre zone di confine.

Music&Resilience si è unito alle altre realtà del territorio che hanno messo a disposizione del festival spazi, volontari e risorse per una settimana di eventi musicali e attività contro i razzismo.

Il progetto ha ricevuto un finanziamento nazionale pubblico dall’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali nell’ambito delle attività della XXI Settimana di azione contro il razzismo.

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