L’11 dicembre si è tenuto, presso l’Ambasciata Canadese in Italia, un evento per celebrare l’arrivo di circa un milione di rifugiati in tutto il mondo attraverso il modello di accoglienza comunitaria. Le nostre operatrici Giulia Gori e Fiona Kendall hanno partecipato in rappresentanza della FCEI: di seguito il loro racconto.
Le conquiste del Canada nel consolidare la community sponsorship (o accoglienza comunitaria) come parte degli strumenti per l’immigrazione in Canada sono ben note; meno conosciuti, forse, sono i suoi sforzi per promuovere e sostenere il modello di accoglienza a livello mondiale, inclusa l’Italia.
Quest’anno segna l’arrivo di circa un milione di rifugiati in tutto il mondo attraverso la community sponsorship, un traguardo che è stato accolto come un’opportunità di celebrazione presso l’Ambasciata canadese in Italia a Roma l’11 dicembre.
La celebrazione è stata preceduta da una discussione multi-stakeholder presso l’ambasciata, incentrata sul modello di accoglienza comunitaria nel contesto italiano. Già nel 2021, dopo una visita in Canada per osservare e imparare, la FCEI e Oxfam Italia hanno condiviso un modello di community sponsorship per l’Italia con altri attori e la proposta è stata esaminata in dettaglio da un gruppo di lavoro che coinvolgeva governo e società civile.
Nel periodo successivo, l’Italia ha accolto un gran numero di afghani e ucraini, oltre ad aver ampliato i percorsi accademici e legali. Ora è probabilmente il momento giusto per considerare come adattare quella proposta al contesto attuale affinché il meccanismo possa essere utilizzato per sostenere tutti i tipi di percorsi legali.
Una testimonianza è stata offerta da Arifa, una giovane afghana arrivata in Italia attraverso uno dei corridoi umanitari della FCEI; tra gli altri interventi all’evento menzioniamo Chiara Cardoletti, rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino; Elissa Golberg, Ambasciatrice canadese in Italia e l’Amb. Pierfrancesco Sacco del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano.
Giulia Gori e Fiona Kendall, entrambe parte del gruppo di lavoro originale, hanno rappresentato la FCEI alla tavola rotonda e alla celebrazione. “La FCEI vede nella community sponsorship un’opportunità non solo per aumentare il numero di persone direttamente coinvolte nell’ospitalità e nel sostegno a coloro che hanno bisogno di protezione internazionale, ma anche un’occasione per stimolare la coesione sociale,” ha dichiarato Kendall. “Esperienze passate dimostrano la capacità della community sponsorship di cambiare vite, percezioni e narrazioni – un modello di buona pratica di cui attualmente si avverte un bisogno urgente.”