Emergenza Libano

Beirut, Foto di Marten Bjork (unsplash.org)

Roma (NEV), 31 ottobre 2024 – L’Unhcr stima che un milione e 200 mila persone in Libano abbiano lasciato le proprie case per sfuggire ai bombardamenti israeliani. Solo a ottobre, secondo le autorità del Paese dei cedri, sarebbero più di 2.300 persone i morti e oltre 10.000 le persone rimaste ferite.

La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), presente in Libano fin dal 2016, ha continuato ad operare sul campo e, pur tra mille difficoltà, ha proseguito la sua azione di assistenza sociosanitaria alla popolazione vulnerabile cui ha affiancato azioni di aiuto immediato come la distribuzione di cibo, farmaci e kit igienico sanitari.

A maggio 2024, grazie al  contributo della Tavola Valdese, è stato avviato un primo programma di emergenza in partnership con l’organizzazione libanese Forum for development, culture and dialogue (FDCD) che ha reso possibile la distribuzione di 550 pacchi alimentari a 550 famiglie, medicinali essenziali a 70 famiglie, materassi e pasti caldi a circa 2.000 persone.

FDCD è un’associazione guidata dal pastore Riad Jarjour, siriano di Aleppo, cresciuto a Homs, ed è nata nel 2004 per implementare il dialogo sociale e la nonviolenza.

Questo primo intervento procede parallelamente ad una programmazione FCEI più ampia di aiuti umanitari, attualmente in corso di definizione con altre organizzazioni libanesi e internazionali impegnate a rispondere all’emergenza sociale, economica e sanitaria. In particolare si sta cercando di fornire aiuto soprattutto alle persone escluse dagli aiuti governativi e internazionali, aiuti che sono concentrati principalmente negli shelter, cioè nelle università, scuole e altri centri adibiti a rifugio e che accolgono principalmente i libanesi, lasciando pressoché esclusa la popolazione siriana e palestinese.

Proprio dal Libano Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della FCEI continua a realizzare corridoi umanitari per la popolazione siriana, l’ultimo dei quali ha permesso, lo scorso 15 ottobre, l’arrivo di 51 rifugiati.

Dallo scorso agosto, inoltre, la FCEI, in collaborazione con la Rivista e Centro Studi Confronti, ha lanciato una sottoscrizione per gli aiuti umanitari per Gaza e Libano e attivare progetti di dialogo per la convivenza e la pace tra israeliani e palestinesi, con il motto «Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace». 

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