Il servizio civile: un’avventura

Ancora una settimana di tempo per candidarsi a diventare volontaria o volontario del servizio civile con la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, per Mediterranean Hope, il suo programma migranti e rifugiati, nello specifico. Qui la testimonianza di Lorenzo, uno dei due ragazzi che lo ha fatto nello scorso anno e concluderà la sua esperienza a giugno 2023.

Roma (NEV), 2 febbraio 2023 – di Lorenzo Sgro

Il servizio civile è un’avventura. Mettersi a servizio degli altri, a disposizione degli enti da cui si viene scelti, significa lasciarsi trasportare dalle esigenze del prossimo in tutta una serie di incontri straordinari. Ovviamente ogni volontario può scegliere in base alla propria disponibilità e non tutti questi incontri sono piacevoli. Non si deve dire di sì a tutto e di molti “sì” ci si pente in seguito. Ma più si dice di no e più si perdono occasioni di vivere l’avventurosità del servizio civile.

Io posso dire di aver detto di “no” solo raramente. Quasi ogni volta che gli operatori della Federazione delle Chiese Evangeliche e del suo Programma Rifugiati e Migranti, Mediterranean Hope, mi chiedevano di fare qualcosa, non mi sono tirato indietro. E questo mi ha portato a vivere le avventure più meravigliose della mia vita. Ho accolto i migranti arrivati in Italia tramite i corridoi umanitari all’aeroporto di Fiumicino, gli ho portato da mangiare mentre aspettavano di sbrigare le pratiche burocratiche, ho giocato con i loro bambini per fargli ingannare l’attesa. Sono stato in trasferta a Scicli, in provincia di Ragusa, per lavorare nel centro d’accoglienza Casa delle Culture del programma Mediterranean Hope, dove ho assistito gli ospiti in tutto e per tutto, accompagnandoli in questura, aiutandoli a imparare l’italiano, portandoli in spiaggia. E in tutto questo ho potuto conoscere gli operatori dell’ente, i membri delle chiese evangeliche coinvolti nelle attività come volontari e tutte le persone di altri enti e servizi che aiutano nell’assistenza dei nostri beneficiari. Tutte persone magnifiche.

Non è affatto semplice dire sempre di sì, soprattutto perché è difficile assistere i migranti.  Quante volte mi è capitato di accompagnare dei beneficiari a un ufficio pubblico per sbrigare pratiche burocratiche e non ho potuto concludere nulla…Non è semplice dire sempre di sì perché spesso ci si trova in circostanze per cui si preferisce aver detto “no”. È naturale pentirsi di scelte sbagliate. Ma il servizio civile non è una scelta sbagliata, anche se può sembrarlo per le difficoltà che comporta. Lo scopo non è ottenere risultati brillanti, perché quelli vengono da sé con il tempo e l’impegno. Il vero scopo è semplicemente mettersi a servizio, essere a disposizione e vivere il momento. Dunque non solo essere entusiasti dei successi ma anche affrontare gli insuccessi. Non solo essere ringraziati per la buona riuscita dei propri sforzi ma anche chiedere scusa quando gli sforzi sono vani.

Insomma, il servizio civile è strano. Mettersi a disposizione di persone e enti che hanno esigenze molto diversificate significa buttarsi in attività completamente agli opposti l’una rispetto all’altra. Ho già parlato della parte “epica” e di quella frustrante (che comunque garantisce emozioni forti) ma c’è anche una parte che si può dire noiosa. Aiutare chi esce dall’accoglienza a traslocare in un proprio appartamento, stare ore al telefono con il numero di prenotazione regionale per prendere appuntamenti in ospedale, rispondere a e-mail e telefonate di gente che vorrebbe fare tirocini curricolari presso l’ente ma non ha nessuna idea di cosa l’ente si occupa ed è interessata solo ai crediti formativi che deve completare. Però tutto questo non è altro che la dimostrazione che il servizio civile è un’esperienza estremamente vitale perché ti mette di fronte alle complessità e alle contraddizioni della vita. Non è un’esperienza che si vive ma che ti fa vivere.


Fino alle 14 di venerdì 10 febbraio 2023 è possibile presentare domanda di partecipazione ad uno dei progetti di servizio civile che si realizzeranno tra il 2023 e il 2024 su tutto il territorio nazionale e all’estero. Due i posti disponibili presso il programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, a Roma.

Per registrarsi è necessario farlo attraverso il portale domandaonline.serviziocivile.it.
Qui https://diaconiavaldese.org/csd/pagine/servizio-civile.php i codici dei progetti della Diaconia valdese, incluso quello presso la FCEI.

Le specifiche sono:

Titolo: Questo è il cammino

Codice progetto: PTXSU0019022010895NXXX

2 posti presso i Servizi Inclusione di Roma, Via del Campo 44D (precedentemente in via di Torre Spaccata) – Codice sede: 178989

2 posti presso gli uffici di Roma della FCEI, Via Firenze 38 – Codice sede: 178966

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