Safe, un progetto per migliorare l’accesso alla protezione umanitaria

La Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), assieme ai suoi partner europei Forum réfugiés-Cosi – FR-C (capofila), la  Fédération de l’Entraide Protestante (FEP), la Croce Rossa francese (CRF), la Croce Rossa italiana (CRI), l’Inter-Cultural Association of Greater Victoria – Canada (ICA), l’Unione delle Università del Mediterraneo e Oxfam Italia, annunciano il lancio del progetto SAFE – foSter cooperAtion For improving access to protEction, progetto cofinanziato dalla Commissione europea.

Il progetto SAFE è un progetto triennale che intende favorire la collaborazione tra stakeholder in diversi Stati membri al fine di sviluppare e facilitare l’accesso alla protezione attraverso vie complementari, come ad esempio corridoi umanitari, ricongiungimenti familiari, programmi di mobilità studentesca per beneficiari di protezione internazionale.

Nel rapporto Projected Global Resettlement Needs 2021, l’UNHCR stima che nel mondo ci siano 1.44 milioni di rifugiati che necessitano di essere reinsediati. In questo contesto, l’incremento delle opportunità di ingresso legale e sicuro in paesi terzi rappresenta un’urgenza, sia per supportare i paesi di primo asilo che si fanno carico di numeri estremamente alti di rifugiati, che per espandere gli spazi di protezione per le persone che ne hanno bisogno.

Programmi di private sponsorship sono sempre più utilizzati dai Paesi europei, come Italia e Francia, per sviluppare vie complementari di accesso che permettano prospettive durature di integrazione dei rifugiati nei paesi di accoglienza. Benché il resettlement abbia sviluppato nel tempo un contesto strutturato per la protezione e l’integrazione dei rifugiati, programmi di private sponsorship e vie complementari, come i corridoi umanitari, il ricongiungimento familiare e mobilità studentesca, rappresentano uno strumento innovativo e addizionale per far fronte ad un bisogno crescente di protezione e accoglienza.

Lavorare allo sviluppo di un contesto globale e coordinato, alla condivisione di esperienze e buone prassi maturate, è perciò fondamentale al fine di rendere i programmi di resettlement e di private sponsorship complementari tra loro, aumentandone la qualità, l’efficacia e la capacità di offrire risposte adeguate ai bisogni di protezione e supporto dei partecipanti.

Il progetto SAFE intende perciò facilitare lo scambio di esperienze e pratiche a livello europeo tra i soggetti coinvolti nell’implementazione di programmi di private sponsorship e di resettlement, rafforzando così dinamiche e reti europee. A livello nazionale, il progetto intende supportare ed arricchire le capacità delle organizzazioni locali che intendo avvicinarsi o che già operano nell’ambito di programmi di private sponsorship. In Italia, inoltre, si lavorerà per elaborare, a partire dalle migliori esperienze europee ed internazionali, una proposta di legge che introduca la sponsorship privata nel sistema normativo nazionale.

Per approfondimenti : https://forumrefugies.org/nos-actions/en-europe/projets-transnationaux

Nell’ambito del progetto SAFE si è svolto lo scorso 4 maggio il primo dei tre workshop in programma (i prossimi sono in programma per il 19 maggio e il 3 giugno) per un assessment dei bisogni formativi/di dibattito e confronto  delle organizzazioni europee e internazionali che si occupano di vie complementari. Al primo workshop hanno preso parte una quarantina di organizzazioni (europee ma anche canadesi, statunitensi e australiane) e si è affrontato il tema della identificazione dei partecipanti ai programmi. Prossimi temi saranno le azioni pre-partenza delle persone migranti (il 19 maggio) e post arrivo e monitoraggio (il 3 giugno).

A partire da quello che emergerà dai tre workshop, organizzeremo opportunità di scambio e formazione specifiche.
A livello nazionale, in Italia, il progetto intende anche sviluppare – su iniziativa della FCEI e di Oxfam Italia – una proposta di legge per introdurre il sistema della sponsorship privata nel nostro ordinamento.

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