E’ online il sito del progetto europeo che mette a sistema le buone prassi dei corridoi umanitari, finanziato dal Fondo AMIF (Asylum, Migration and Integration Fund). Dell’iniziativa, che coinvolge quattro paesi europei, è capofila la Diaconia Valdese e la FCEI uno dei nove partner. In Libano, grazie a questo contributo, le chiese evangeliche forniscono ai beneficiari dei corridoi un supporto psicologico prima della partenza verso l’Italia.
Roma (NEV), 25 novembre 2019 – Un nuovo sito internet per i corridoi umanitari. Si tratta del portale del progetto Private Sponsorship for Integration (PPI) finanziato dal Fondo AMIF (Asylum, Migration and Integration Fund), un fondo erogato dalla Commissione Europea in materia di migrazioni e accoglienza. Sul nuovo sito web tutte le informazioni relative a questa iniziativa che mette a sistema le buone prassi dei corridoi umanitari, a livello europeo, a quest’indirizzo: https://ppiproject.org/.
Tra i “vincitori” dell’ultimo bando anche una cordata di realtà di cui fanno parte per l’Italia la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) e la Diaconia Valdese, che è capofila dll’iniziativa. Insieme a FCEI e Diaconia altri 9 partner provenienti da 4 Paesi dell’Unione Europea, Italia, Francia, Belgio e Gran Bretagna, tutte associazioni, chiese, soggetti e istituzioni che a vario titolo si occupano di accoglienza. Tra queste, sempre per la componente italiana dei partecipanti al progetto, anche la Regione Piemonte.
Grazie a questo contributo, la FCEI ha introdotto un’attività di supporto psicologico per i beneficiari dei corridoi, che si svolge in Libano, prima della partenza per l’Italia, ed è condotta da Metanoia, un centro con base a Beirut che si occupa di terapie per stress e trauma. Oltre a questo, la FCEI è riuscita a implementare i corsi di alfabetizzazione delle persone in partenza per l’Italia, grazie al progetto AMIF, attraverso l’uso di una “app” che viene installata sugli smartphone dei profughi.
Diverse poi sono le attività successive all’arrivo di queste persone in Italia ed Europa, finalizzate alla promozione del dialogo con la cittadinanza e i territori che li accolgono. Uno dei progetti è gestito dal Centro Studi Confronti, ed include, insieme a Idos, la pubblicazione di una valutazione a livello italiano e francese sulla buona pratica dei corridoi, dopo un primo studio qualitativo e quantitativo sull’azione dei corridoi umanitari. Questi due centri di ricerca si occuperanno infine di organizzare incontri di “educazione alla cittadinanza” con i beneficiari dei corridoi umanitari.