Roma (NEV), 15 novembre 2019 – I corridoi umanitari arrivano in parlamento. Questa mattina, venerdì 15 novembre, il deputato 5stelle Raffaele Bruno, membro della XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea, ha infatti illustrato a Montecitorio l’interpellanza urgente di cui è primo firmatario, presentata pochi giorni fa e avente come oggetto proprio il progetto umanitario realizzato da FCEI, Tavola valdese e Sant’Egidio. Al centro del testo, firmato da altri 35 parlamentari grillini, la proposta di un corridoio umanitario europeo, su esempio dell’esperienza già avviata dalla società civile.
I corridoi umanitari rappresentano “uno strumento innovativo ed aggiuntivo di accoglienza, ad alto profilo umanitario” ha spiegato Bruno. E “quando si parla di umanità – ha aggiunto il deputato, battista, prima di testimoniare alcune storie di vita di alcuni beneficiari del progetto – è importante uscire dalle cifre, dai numeri e ricordare a noi stessi che stiamo parlando di persone”.
“Ci è offerta una grande opportunità – ha continuato Bruno – come rappresentanti delle istituzioni ma soprattutto come esseri umani che comprendono, entrano in empatia, provano compassione e quindi agiscono, agiscono per aiutare, agiscono perché vedono nell’altro se stesso. Questo concetto spirituale e laicissimo nello stesso tempo: chi è l’altro che mi tende una mano? L’altro potrei essere io, se la vita mi avesse riservato un altro giro di giostra”.
Quindi, a fronte dei risultati positivi già ottenuti dall’iniziativa ecumenica, il parlamentare ha ribadito la richiesta contenuta nella sua interpellanza all’esecutivo: “chiediamo quindi a fronte della emergenza migratoria in atto e anche in vista dei prossimi Consigli Affari interni ed Affari generali dell’Unione europea e del Consiglio europeo di dicembre – ha concluso in Aula – se e con quali strumenti il governo intenda promuovere e farsi portavoce, nelle opportune sedi comunitarie, di iniziative concrete finalizzate alla apertura di corridoi umanitari europei verso altri Stati membri dell’UE, nel quadro di un progetto comune condiviso per la difesa dei diritti dei profughi”.
Alle parole dell’onorevole Bruno ha replicato per il governo il viceministro e sottosegretario all’Interno Vito Claudio Crimi. “Il Ministero dell’Interno è impegnato a rilanciare a livello europeo un approccio condiviso sulle risposte da dare al fenomeno delle migrazioni – ha dichiarato il rappresentante del dicastero guidato da Luciana Lamorgese – e alle problematiche affrontate dai Paesi che costituiscono la frontiera dell’Europa sul Mediterraneo. Ci vorrà tempo e impegno ma anche sulla base dell’intesa di Malta, abbiamo iniziato un percorso con i nostri partner europei, consapevoli che quello delle migrazioni è un tema complesso, che dev’essere affrontato nel suo insieme. Il momento appare favorevole, anche in ragione degli impegni espressi in sede europea circa la volontà di rilanciare il negoziato per la riforma del Regolamento di Dublino”.
L’esponente del governo ha poi elencato tutti gli impegni già assunti sia dall’Italia che dall’Europa a proposito di reinsediamenti di rifugiati, evacuazioni umanitarie e corridoi, appunto, ovvero degli attuali canali di ingresso legali per le persone vulnerabili e bisognose di varie forme di protezione internazionale. “L’obiettivo – ha concluso – è sviluppare un nuovo modello che unisca i punti di forza di corridoi umanitari, reinsediamenti ed evacuazioni umanitarie che unisca da proporre alla Commissione Europea”.
“Il governo ci ha confermato l’impegno del nostro Paese per sostenere forme di migrazione in contesti sicuri, legali e che sottraggano potere ai trafficanti di esseri umani” – ha poi detto Francesca Galizia, altra deputata di M5s in commissione Politiche UE, nella sua replica al viceministro, esprimendo soddisfazione per la risposta del governo – “un bene, perché è attraverso queste misure, tra cui ricordiamo anche l’accordo di Malta, che il nostro Paese potrà affrontare con serietà il fenomeno delle migrazioni e farsi protagonista in Europa per la promozione di un approccio strutturale e non più emergenziale. Il nuovo Parlamento e la nuova Commissione UE ci offrono un’opportunità unica in questo senso: l’obiettivo deve essere un nuovo patto di solidarietà europea che si esprima nei fatti e non solo a parole, procedendo convintamente nella direzione di una gestione equa e bilanciata delle migrazioni”.
L’iniziativa parlamentare del rappresentante penta stellato aveva ricevuto nei giorni scorsi il ringraziamento pubblico da parte della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, attraverso le parole del presidente Luca Maria Negro: “In Italia e in Europa – ha dichiarato Negro – le chiese evangeliche sono da tempo impegnate a sostenere questa proposta, che speriamo sia formalmente assunta dal governo italiano come strumento utile a garantire protezione e asilo a migliaia di profughi di fatto intrappolati in Libia e esposti a sfruttamento e violenze ampiamente documentate”.
Qui il video integrale dell’intervento in aula di Raffaele Bruno e la replica del viceministro Vito Crimi, dal sito della Camera: