Basta leggere qualsiasi giornale o seguire qualsiasi notiziario per apprendere che in questi ultimi giorni le coste italiane hanno visto l’arrivo di più di 11.000 migranti. A queste notizie si aggiungono, purtroppo, le disgrazie avvenute in mare. Risale infatti solo a qualche giorno fa la notizia di un gommone che si è rovesciato al largo della Libia, causando 9 morti e da poche ore l’ennesimo annuncio di una vera e propria strage nel canale di Sicilia. A 60 miglia a nord della Libia un peschereccio è affondato causando, a quanto pare, la morte di circa 700 persone. Se i numeri fossero confermati ci si troverebbe di fronte alla più grave “ecatombe” nel Mar Mediterraneo degli ultimi anni. É in questo clima e in questo momento di “emergenza” che sta operando adesso la Casa delle Culture di Scicli, che in questi giorni è diventata un vero e proprio punto di riferimento per la Prefettura di Ragusa, che deve rispondere alla necessità dei migranti in arrivo. Da parte nostra, si sta cercando di dare alle persone che transitano dalla nostra struttura, anche se per poco tempo, uno spiraglio di vita normale, sia che essi rimangano solo per pochi giorni che per qualche settimana. Alla Casa delle Culture si continuano ad accogliere le persone che arrivano, sempre con lo stesso sorriso e con la stessa voglia di fare. Di certo non si riescono a portare avanti progetti a lungo termine, ma tutti noi ci impegniamo a dare ai ragazzi che sono nostri ospiti quella serenità e quella normalità di cui hanno bisogno in questa parte del loro “viaggio” e della quale per troppo tempo sono stati privati. Dai volti che vediamo giorno dopo giorno traspare tutta la sofferenza che hanno affrontato ma è nei loro sguardi che invece ritroviamo la speranza e la voglia di un futuro migliore. Nei loro sorrisi immensi ritroviamo la gratitudine per gesti che ai nostri occhi appaiono di assoluta normalità ma che per loro sono invece “straordinari”. Le relazioni e le collaborazioni con la cittadinanza sono sempre più vivaci e frequenti, la Casa delle Culture viene percepita come un luogo aperto dove potersi esprimere liberamente e dove tutti hanno la possibilità di raccontare la propria voglia di libertà. Il salone della Casa ospita spesso evento sociali e culturali aperti alla cittadinanza, nel tentativo di creare un vero e proprio laboratorio di integrazione. Al momento della partenza dalla struttura i loro abbracci, paragonabili a quelli che potrebbe dare un vecchio amico, ti ripagano di tutta la fatica fatta. É questo il clima di serenità che vogliamo regalare a chi passa dalla Casa delle Culture, lasciando in tutti un ricordo positivo e duraturo. Da Pasqua in poi, la Prefettura ha inviato alla Casa delle culture ragazzi minori, donne incinte o con i loro neonati che hanno passato da noi periodi più o meno brevi. Il turn over è quindi costante ed è difficile impostare interventi a medio termine. D’altra parte, questa è la situazione oggi: flussi che si susseguono l’uno dopo l’altro e che impongono al sistema di accoglienza di adattarsi costantemente a una continua emergenza. E la Casa delle culture fa la sua parte. Gli operatori e le operatrici della Casa delle culture – MH Scicli